Urlo di dolore per la Biblioteca Nazionale di Firenze

Riporto l’articolo apparso su La Repubblica il 2 luglio.

Cosa fa la politica ma soprattutto perchè la gente non s’incazza?

Signori si chiude: dal 12 al 31 luglio la Biblioteca Nazionale di Firenze, la più grande biblioteca italiana, un villaggio di sei milioni di libri disposti su centoventi chilometri di scaffali, di pomeriggio, dal mercoledì al venerdì compreso rimane sotto chiave.
“È la prima volta che capita di essere costretti ad adottare un simile provvedimento a luglio – spiega la direttrice Antonia Ida Fontana – ma la carenza di personale non ci lascia vie d’uscita, non potevamo andare avanti come di solito”. In altre occasioni c’erano state emergenze, altre volte era stato sospeso il prestito dei libri, ma le sale restavano almeno aperte al pubblico. Adesso no. A peggiorare la situazione per i servizi, c’è il fatto che una parte dei dipendenti sta seguendo dei corsi di aggiornamento voluti dal ministero e quindi su un organico già ridotto anche questo finisce per pesare ulteriormente.

In genere la chiusura pomeridiana delle sale di consultazione e di studio di piazza Cavalleggeri che attirano studiosi da tutto il mondo è riservata al mese di agosto: quest’anno si anticipa. Aveva cinquecento dipendenti negli anni Novanta la Nazionale, oggi ne conta 195 di cui 45 part time, in questa forbice si concentrano i problemi. “Due giorni fa abbiamo rischiato di non aprire perché l’organico è così risicato che è bastata una malattia e una persona che si è fatta male a una gamba, un imprevisto per mandarci in affanno” prosegue la direttrice.

Senza contare che l’età media dei dipendenti è alta, più vicina ai sessanta che ai cinquant’anni e statisticamente più vulnerabili agli acciacchi. Chiudere una biblioteca è un fatto grave, chiudere la Nazionale è un segnale allarmante per tutto il mondo della cultura e per il Paese. Così almeno dovrebbe essere.
Qui ogni anno arrivano 70 mila volumi e qui ogni anno circa 30mila restano depositati negli scatoloni perché non c’è personale sufficiente a catalogarli. Basterebbe questo elemento a tracciare il perimetro dell’emergenza che questa istituzione sta attraversando: non da oggi, ma ormai da anni. La Nazionale ha nella sua missione, di mettere a disposizione del pubblico e dei ricercatori tutto quello che viene pubblicato nel Paese. Dalle scienze alla letteratura, dai saggi ai fumetti. E invece una parte dei volumi che vengono editati restano nel buio in attesa i qualche benefattore stacchi un assegno per catalogare un po’ dell’arretrato. Che è una montagna che si alza sempre un po’, di mese in mese.

“Sembra che il ministero dei Beni culturali non capisca il valore che ha una biblioteca di questo tipo” spiega Franco Contorbia, docente all’università di Genova, ma assiduo frequentatore della Nazionale. “Provo una grande amarezza ad essere costretta a chiudere l’accesso dal 12 luglio per tre giorni la settimana nel pomeriggio (mercoledì, giovedì e venerdì): abbiamo studiato tutte le soluzioni possibili e anche con la buona volontà e la massima collaborazione del personale, non ce la facciamo”.

<http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/06/30/news/biblioteca_nazionale_pomeriggio_chiusa-5269517/&gt;

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